Sapevi che ogni anno 16 milioni di persone in tutto il mondo muoiono a causa di malattie cardiovascolari, nello specifico di infarto miocardico (IM) o ictus? Il test VIDAS® High sensitive Troponin I (cTnI) è uno strumento utile per ottimizzare la gestione delle sindromi coronariche acute (ACS). Una diagnosi in sole 2 ore.
Con il termine “sindromi coronariche acute” (SCA) si intendono quelle condizioni causate da un improvviso blocco dell’apporto di sangue al cuore. Si va da una fase potenzialmente reversibile di angina instabile (UA) alla morte irreversibile delle cellule in seguito a infarto del miocardio (IM).
IM è costituito dalla necrosi di una zona di miocardio in seguito a occlusione di uno o più rami delle arterie coronariche.
A differenza dell’infarto, nell’angina si verifica un’ischemia miocardia temporanea (micronecrosi) dovuta al restringimento temporaneo di un’arteria coronarica in conseguenza ad un evento trombotico o ad uno spasmo. L’angina pur essendo meno grave dell’IM può essere spesso complicata da aritmie, insufficienza cardiaca e può degenerare in un infarto cardiaco.
Una diagnosi rapida e accurata è di fondamentale importanza, poiché una SCA non individuata può essere fatale e l’intervento tempestivo migliora la prognosi del paziente.
Tuttavia, non è sempre facile formularla in quanto i sintomi che i pazienti con SCA possono manifestare sono molto eterogenei e talvolta aspecifici:
- Dolore toracico acuto, con un senso di costrizione o sensazione di bruciore, che si irradia verso il collo, la mandibola o un braccio (più frequente)
- Palpitazioni cardiache
- Sudore freddo
- Nausea
- Respiro corto e/o difficoltà respiratorie
- Capogiri o svenimento
- Stanchezza eccessiva.
Dolore che si irradia dal petto verso braccia, mandibola, collo, stomacoUna corretta diagnosi di SCA da parte dei medici si basa quindi non solo sulla sintomatologia del paziente e fattori di rischio noti, quali ipertensione arteriosa, eccesso ponderale o anamnesi familiare, ma anche sull’esecuzione di elettrocardiogramma (ECG) e sul dosaggio di biomarcatori della necrosi cardiaca. I marcatori cardiaci sono proteine espresse comunemente o esclusivamente dalle cellule del miocardio e riscontrabili nel circolo sanguigno dopo una loro necrosi.
Le troponine cardiache “I” (cTnI) e "T” (cTnT) sono proteine miofibrillari della muscolatura cardiaca e scheletrica che intervengono nel fenomeno della contrazione e sono oggi considerate dalle società di cardiologia Joint European Society of Cardiology ed American College of Cardiology Committee il marcatore di danno cardiaco d’elezione, maggiormente sensibile e specifico, per la diagnosi di infarto del miocardio (IM) in quadri clinici di ischemia cardiaca.
I livelli di troponina I cardiaca (cTnI) aumentano in circolo rapidamente dopo la comparsa di una lesione miocardica (da pochi minuti a circa 3 ore dopo), con un progressivo incremento temporale fino al raggiungimento di un picco di concentrazione entro 24 ore ed una successiva diminuzione raggiungendo le concentrazioni osservate nei soggetti sani dopo 7-10 giorni.
Elevate concentrazioni di troponina I correlate ad una sindrome coronarica acuta vengono considerate indice di infarto miocardico. Inoltre il dosaggio della cTnI permette, in pazienti con sintomi coronarici acuti e livelli di troponina I nei range di riferimento, di escludere un infarto del miocardio a favore di un evento di angina instabile.
Tenendo conto delle cinetiche di rilascio descritte della cTnI (pattern di aumento e riduzione), è consigliabile seguire misurazioni seriali della cTnI su campioni ematici prelevati al momento dell’evento coronarico acuto e dopo 2 ore, al fine di distinguere l’IM da valori elevati cronici causati da altre condizioni patologiche quali insufficienza cardiaca, diabete, miocardite, insufficienza renale, artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, epatite C, infezioni, neoplasie nelle quali non è evidente una specifica cinetica di rilascio ma, piuttosto, un aumento costante e di minore entità delle concentrazioni rispetto a quello osservato nel corso di IM.
Tuttavia è stato dimostrato che in questi pazienti che presentano aumentate concentrazioni circolanti di troponina cardiaca, a prescindere dalla patologia principale di cui soffrono, sono comunque a maggior rischio di eventi cardiaci maggiori e di altri possibili esiti sfavorevoli sia nel breve che nel lungo termine.
Grazie ai metodi di misura di ultima generazione "ad alta sensibilità" (hs-cTn), più sensibili e specifici, come il test VIDAS®High sensitive Troponin I, sono stati raggiunti importanti obiettivi clinici:
una tempestiva diagnosi accurata di IM in sole 2 ore, con un outcome migliore e una gestione ottimizzata del paziente. Inoltre dosaggi seriali di cTnI consentono di differenziare un danno miocardico acuto da uno cronico, rappresentando uno strumento aggiuntivo per la stratificazione del rischio nei pazienti con sintomi suggestivi di ACS per guidare il processo decisionale terapeutico.