Tiroide: 4 cose da sapere per conoscerla meglio

La tiroide è una piccola ghiandola endocrina a forma di farfalla situata nella parte anteriore del collo che controlla numerose funzioni del nostro organismo attraverso la produzione degli ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodiotironina (T3). Questi ormoni intervengono nello sviluppo del sistema nervoso, regolano il metabolismo, controllano la frequenza cardiaca e la concentrazione di colesterolo, mantengono la temperatura corporea e hanno un ruolo essenziale nella fertilità e accrescimento corporeo. La tiroide secerne inoltre l’ormone calcitonina, che contribuisce al mantenimento della massa ossea stimolando la fissazione del calcio nelle ossa.

La produzione degli ormoni tiroidei da parte della tiroide è, a sua volta, controllata da altre due ghiandole: l’ipofisi, posta alla base del cervello, regola la produzione degli ormoni tiroidei mediante secrezione dell’ormone tireostimolante (TSH), in relazione all’aumentare o al decrescere dei livelli di ormoni tiroidei circolanti nel sangue e l’ipotalamo, che libera TRH affinché l’ipofisi possa produrre TSH.

  1. I PROBLEMI DELLA TIROIDE

Quando la tiroide produce ormoni tiroidei in eccesso si manifesta una condizione chiamata IPERTIROIDISMO che causa una serie di sintomi, quali nervosismo, ansia, iperattività, perdita di peso, battito cardiaco rapido o irregolare, occhi sporgenti. Una delle cause più comuni di ipertiroidismo è il morbo di Basedow-Graves, una malattia autoimmune che stimola in modo eccessivo la tiroide e può colpire a qualsiasi età. Altre cause possono essere noduli tiroidei o assunzione eccessiva di iodio.

Diversamente, se la tiroide non produce ormoni tiroidei a sufficienza si verifica una condizione chiamata IPOTIROIDISMO. Nelle fasi iniziali, l'ipotiroidismo raramente provoca disturbi ma, col passare del tempo, se non curato, può causare una serie di problemi di salute, come obesità, dolori articolari, infertilitàmalattie cardiache, sensazione di freddo, stanchezza, depressione e difficoltà di concentrazione. Se l'ipotiroidismo si manifesta nel feto, in genere per difetti di sviluppo della tiroide, causa grave ritardo mentale e della crescita, mentre in giovane età, può provocare problemi alla crescita, pubertà ritardata e periodi mestruali irregolari. Le cause più comuni di ipotiroidismo sono le malattie autoimmuni (Hashimoto) che distruggono gradualmente la tiroide. Altre cause possono essere la carenza di iodio o l’assunzione di alcuni farmaci.

Per quanto riguarda la struttura, la tiroide può presentare NODULI, cioè formazioni solide o piene di liquido che si formano all'interno della ghiandola stessa e rappresentano la malattia tiroidea più frequente. I noduli sono quasi sempre formazioni benigne e solo nello 0,3% dei casi hanno caratteristiche di malignità (tumori della tiroide). Nella maggior parte dei casi non causano disturbi, quindi spesso si scopre di averli in modo del tutto casuale. In alcuni casi, i noduli tiroidei iniziano a produrre ormoni tiroidei causando i sintomi tipici dell'ipertiroidismo.

Un'altra malattia della tiroide è il GOZZO, termine utilizzato per descrivere un aumento del volume della tiroide, che si manifesta con un rigonfiamento sul collo. È associato, oltre che ad un malfunzionamento della ghiandola, quando il volume della tiroide aumenta in modo significativo, a disturbi della respirazione e della deglutizione.

Infine, si parla di TIROIDITE per descrivere un’infiammazione della ghiandola tiroidea che può causare livelli anormali (alti o bassi) di ormoni tiroidei nel sangue. L'origine della tiroidite può essere molto varia a seconda della tipologia: spesso sono scatenate da una malattia autoimmune che induce l’organismo ad attaccare le cellule tiroidee, altre sono di origine virale (tiroidite di De Quervain), altre ancora di origine batterica (tiroidite acuta). Tutte queste condizioni presentano sintomi diversi, sebbene il sintomo comune sia rappresentato dal rigonfiamento della ghiandola tiroidea. La forma di tiroidite autoimmune più comune è la tiroidite di Hashimoto, che colpisce maggiormente le donne e rappresenta la causa più frequente di ipotiroidismo. In questo caso la terapia indicata per questo genere di patologia è l’assunzione dell’ormone tiroideo sostitutivo.

Le alterazioni del TSH possono indicare una predisposizione della tiroide a funzionare male o una malattia dell’ipofisi.

  1. QuUANDO CONTROLLARE LA TIROIDE

Segnali che devono indurre a controllare la tiroide sono:

  • Modificazioni del peso, non giustificabili con cambiamenti dell’alimentazione e dell’attività fisica
  • Tachicardiae tremori
  • Difficoltà di memoria e concentrazione
  • Dolore o gonfiore nella parte anteriore del collo
  • Osteoporosi
  • Bambini con rallentamento della crescita

Ci sono comunque alcuni fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare un mal funzionamento della tiroide:

  • familiarità per malattie tiroidee
  • malattie autoimmuni
  • le donne hanno una probabilità superiore degli uomini di sviluppare una disfunzione tiroidea, con un rischio aumentato dopo i 50 anni
  • fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare una disfunzione tiroidea autoimmune
  • assunzione di alcuni farmaci o particolari trattamenti
  • insufficiente assunzione di iodio con la dieta o, al contrario, uso eccessivo di integratori di iodio o naturali
  1. QUALI ESAMI DEL SANGUE FARE

Se si sospetta di avere un problema alla tiroide, i principali esami del sangue sono il dosaggio di TSH, FT4 e FT3.

I valori di TSH risultano alti se quest’ultimo deve compensare una ridotta funzionalità della tiroide, e bassi se, al contrario, recedono a fronte di una iperattività tiroidea.

Alti livelli di FT4 e bassi, o inesistenti, livelli di TSH indicano una tiroide che produce troppo ormone, quindi sono indici di ipertiroidismo.

Al contrario, bassi livelli di FT4 e alti di TSH sono indici di ipotiroidismo.

Nel caso si sospetti una patologia autoimmune a carico della tiroide, sarà necessario eseguire altri esami del sangue più specifici che vadano alla ricerca degli anticorpi antitiroidei: anti tireoglobulina (AbTG) e anti tireoperossidasi (AbTPO).

  1. TIROIDE E ALIMENTAZIONE

L’alimentazione gioca un ruolo importante nel benessere della tiroide. Alcuni alimenti possono influenzare la produzione degli ormoni tiroidei o l’assorbimento dei farmaci utilizzati per trattarne i disturbi.

Lo iodio è il nutriente fondamentale per il buon funzionamento della tiroide che lo utilizza per produrre gli ormoni tiroidei; per questo è fondamentale garantirne all’organismo un costante apporto nutrizionale. Ecco che l’utilizzo di sale iodato e l’assunzione di determinati cibi (come ad esempio pesce, molluschi, alghe marine e uova) possono essere di aiuto e compensare in parte la sua carenza.

Nel nostro Laboratorio, è possibile eseguire tutti gli esami necessari per poter valutare la funzionalità tiroidea. Inoltre, per un'indagine più approfondita sul proprio stato di salute, è possibile approfittare dei nostri pacchetti checkup a prezzi agevolati.

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